Stemma A.N.F.C.M.A.
Nascita dell'A.N.F.C.M.A.
27 ottobre 1937 una data storica per questo Sodalizio: nella tenuta di San Rossore Re Vittorio Emanuele III firmava il Regio Decreto n. 2226 con cui, su proposta del Maresciallo dell'Aria Italo Balbo, veniva istituita L'Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Mutilati dell'Aeronautica (acronimo A.N.F.C.M.A. ) le cui finalità furono confermate dal Presidente della Repubblica Einaudi con DPR numero 176 del 29 gennaio 1951, da 81 anni oltre che onorare i propri Caduti, continua a riunire le famiglie degli appartenenti all'Aeronautica Militare morti per cause di guerra o di servizio e coloro che, per le stesse ragioni, abbiano riportato menomazioni permanenti della efficienza fisica.
L'aquila nella mitologia greca (e latina) era l'uccello sacro a Zeus (o Giove), il capo di tutti gli dèi, il capo dell'Olimpo, il dio del cielo e del fulmine.
L'aquila, nell'araldica tradizionale, è generalmente raffigurata con il corpo visto di fronte, le ali aperte e spiegate, la testa volta verso destra, le zampe distinte, gli artigli ben aperti e separati fra loro.
L'aquila è, da sempre, simbolo di potenza e vittoria; come tale in araldica è stata adottata in moltissimi stemmi; dagli inizi del secolo scorso essa è stata, e tuttora è, l'emblema per eccellenza degli uomini dell'aria; un simbolo che li accomuna tutti, nelle diverse aeronautiche militari e civili e nelle varie specialità e specializzazioni.
Nel distintivo dell'ANFCMA l'aquila è a vista frontale, ha sguardo aggressivo ed è protesa come se fosse in volo od in procinto di spiccare il volo; rende l'idea di maestosità e potenza unita alla regale padronanza della dimensione aerea.
Il suo colore è quello dell'oro: il metallo più prezioso per antonomasia.
L'aquila dell'ANFCMA ha conservato il tradizionale orientamento destrorso della testa mentre in tutti i distintivi dell'Aeronautica Militare, dopo il 1946, l'aquila è diventata "rivoltata" (testa rivolta a sinistra).
La fronda dorata che fa da cornice alla testa dell'aquila è di alloro.
Di alloro era fatta la corona che, nell'antichità, cingeva il capo degli eroi e dei vincitori; nell'arte e nella pittura, così come nella simbologia in genere, l'alloro indica immortalità e gloria imperitura.
Lo scudo ovale e di colore azzurro cielo fa da sfondo all'aquila, così come avveniva negli scudi e stemmi dell'antichità (nei quali sullo scudo venivano appuntate le armi simbolo di potenza e di forza); l'aquila compendia e sintetizza simbolicamente tutte le tipologie delle armi usate dallo strumento aereo.
Nel distintivo l'aeroplano è evocato dal suo propulsore che, da sempre, tradizionalmente ed epicamente, è l'elica che qui diventa argentata, con un gradino in meno di nobiltà raffigurativa rispetto al dorato degli altri simboli. Nella sua pala tragicamente spezzata, infatti, essa richiama la rottura/distruzione dello strumento, genesi e causa dell'evento tragico.