Una pagina di storia

M.llo Mont. FORCIGNANO' GIUSEPPE


"RITENGO CHE LA PAGINA INGIALLITA DAL TEMPO, CHE DI SEGUITO PUBBLICO, ABBIA UN ENORME VALORE UMANO E STORICO PERCHE', CON QUEI COGNOMI E NOMI RIPORTATI IN ORDINE NUMERICO, RAPPRESENTA UN DOCUMENTO INTRISO DI LACRIME, SOFFERENZE, E FORSE DI MORTE. Sono infatti i nomi dei Militari italiani internati dai nazisti nel campo di concentramento di Katowice in quanto, fedeli al giuramento prestato alla Patria, rifiutarono di collaborare con i nazifascisti.

Il reperimento di tale rara reliquia storica lo si deve a una persona dotata di coraggio, tenacia ed elevate virtù morali e militari: il M.llo Mont. FORCIGNANO' GIUSEPPE nato il 18 aprile 1915 a Trani (BA) da Pasquale e Carmela Mattia. Arruolatosi nella Regia Aeronautica nel 1934, ad appena 16 anni, con la specialità di Montatore prestò servizio in vari Aeroporti in Italia e in Africa Orientale Italiana. Allo scoppio del 2° Conflitto Mondiale combatté in vari teatri di guerra e, ultima sede di servizio, presso l'Aeroporto di Gadurrà (Rodi) dove, dopo l'armistizio dell'8 settembre, fu catturato dai tedeschi. Rifiutatosi di collaborare con le forze germaniche e fasciste il 10 ottobre fu deportato a Katowice, in Alta Slesia, ora Polonia.

Ma la prigionia andava stretta al nostro Giuseppe che, dopo un primo tentativo fallito, riuscì ad evadere durante un bombardamento aereo. Però, prima di "saltare" la recinzione, con il coraggio tipico dei giovani, entrò nella Fureria tedesca e si impossessò dell'elenco nominativo dei prigionieri italiani.

Terminata la guerra, Forcignanò continuò a servire il Paese in Aeronautica Militare fino al grado di Maresciallo Scelto. La sua salma riposa in Galatina (LE).

Nella lingua italiana l'aggettivo Eroe indica la persona che, per eccezionali virtù di coraggio o abnegazione, s'impone all'ammirazione di tutti. Credo che tali virtù appartennero giustamente a Forcignanò.

RINGRAZIO IL SIG. ANTONIO FORCIGNANO', FIGLIO DI GIUSEPPE, PER AVER DONATO A QUESTA SEZIONE PROVINCIALE A.N.F.C.M.A. DI BARI, LO STORICO REGISTRO".

Fernando Anaclerio